“Intermezzo”, con l’umiltà che lo contraddistingue, è stato presentato come un semplice concerto con le sue composizioni per il cinema, il teatro, la lirica. Il sospetto che fosse qualcosa di diverso, per la verità, è sorto leggendo i nomi dei musicisti che lo avrebbero collaborato. Occasione del concerto il festeggiamento dei 40 anni di Matteo Musumeci.
Già dalle prime battute con il presentatore per eccellenza, Salvo La Rosa, come sempre insuperabile ad instaurare con il pubblico e con gli ospiti un’atmosfera di naturalezza e di complicità, Matteo Musumeci rivela presenza scenica da far invidia ed il possesso del “La ironico”, la nota che caratterizza il papà Tuccio, il fratello attore Claudio, e si scoprirà nel corso della serata, anche la mamma Norina Detto.
Ma, detto dei successi che Matteo ha riscosso nei paesi dell’Est europeo con le sua composizioni e con la sua opera lirica “Etna”, già alla prima esecuzione che chiameremo “Cane ballad”, dedicata ad un suo fedele amico, con l‘Ensemble Sikelikos, si è capito che sarebbe stata una serata piena di emozioni, per l’alto livello professionale dei maestri, Alessandro Cortese e Antonio D’Amico, violini, Aldo Randazzo, viola, Gerardo Maida, violoncello, Giuseppe Giacalone, contrabbasso.
Peraltro a fare da sfondo artistico facevano le composizioni estemporanee del “creative director” Lorenzo Guarnera, che riusciva a comporre nella durata dell’esecuzione. E così le successive: Madre Teresa e il Valzer della luna.
A ricordare il suo impegno nel cinema la presentazione di un trailer di “Figli del set”, del regista Alfredo Lo Piero, che fa scoprire il dietro la macchina da ripresa l’umanità di attori che “gravitavano” attorno alla famiglia Bolognini. Peraltro Matteo comporrà anche la colonna sonora del prossimo “La libertà non deve morire in mare”.
I maestri scendono in campo regalando pezzi di bravura: Vito imperato che ha fatto parlare, anzi sussurrare il suo violino, il basso baritono Giuseppe Esposito che ha cantato un brano di Etna.
Ma chi poteva immaginare che il contrabbasso potesse essere un eccellente strumento di ritmo? Bene, ascoltate Nicola Malagugini in “Nero Barocco” per credere. E poi Gaetano Cristoforo, sassofonista e clarinettista, dalla straordinaria velocità esecutiva di scale tonali.
Poi ancora composizioni come “Sabbie mobili” e “Claudia”, dedicata alla sua compagna ed al suo papà. Quindi, l’Ensemble Sikelikos si scatena in “Sud del mondo”, con richiami all’America del Sud ed a tutti i sud.
Ed infine Tuccio, acclamato dal pubblico, costretto a recitare “Terra mia”, ma protagonista con Salvo La Rosa, Matteo, Claudio e Norina di simpaticissimi siparietti ( di cui parleremo in altro articolo).
Quindi la torta artistica , confezionata dallo sponsor C&G, il brindisi offerto dalle cantine Murgo, e gli auguri ed i ringraziamenti alla SCAM, Società catanese amici della musica, al suo presidente Montemagno, ed al teatro Brancati diretto da Orazio Torrisi.
Commenti entusiastici per la qualità dello concerto da parte del pubblico di appassionati di musica, magistrati, professionisti, docenti universitari, giornalisti, critici, attori, altri musicisti e registi. Tutti amici di Matteo (e di Tuccio).