“Aver raggiunto un accordo sulle pensioni con il governo nazionale significa aver portato a casa un risultato molto positivo anche per il welfare di una città del sud, importante ma difficile, come Catania”.
È stato illustrato punto per punto da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil durante l’attivo unitario di stamattina all’hotel Nettuno, l’intesa firmata dai sindacati con il governo nazionale. Al tavolo di presidenza sedevano i segretari Nicoletta Gatto, Carmelo De Caudo, Maurizio Calà (segretario regionale) per lo Spi Cgil, Marco Lombardo, Rosario Portale per la Fnp Cisl, Enza Meli, Gaetano Corbino per Uilp Uil.
I risultati più importanti che sono stati raggiunti per i pensionati? Chi ha un reddito fino a 8.125 euro l’anno non pagherà più le tasse, né quelle nazionali né quelle locali. In questo modo la cosiddetta “no tax area” viene definitivamente equiparata a quella dei lavoratori dipendenti.
Le quattordicesime saranno aumentate del 30% per chi ha un reddito mensile fino a 750 euro. Novità anche per i pensionandi. Non si pagherà più la riunificazione dei contributi versati in diverse gestioni previdenziali.
Cancellate anche le penalizzazioni per l’accesso alla pensione prima dei 62 anni. I lavoratori che hanno 12 mesi di contributi anche non continuativi prima del compimento dei 19 anni che sono disoccupati senza ammortizzatori sociali, in condizione di salute che determinano una disabilità e occupati in alcune attività particolarmente gravose, potranno inoltre andare in pensione con 41 anni di contributi.
Cambia la legge vigente per i lavori usuranti. Con l’anticipo pensionistico agevolato chi ha 63 anni potrà andare in pensione 3 anni e 7 mesi prima. I costi saranno coperti dallo Stato attraverso specifiche detrazioni fiscali.
“Si tratta di un accordo importante che arriva dopo la grande manifestazione unitaria di maggio e molti mesi di trattativa – sottolineano i segretari generali Gatto, Lombardo e Meli – Il verbale porta risultati concreti, a partire dalla quattordicesima che entra da subito nelle tasche dei pensionati con un reddito basso. Per una città flagellata dalla disoccupazione come Catania, l’APE volontaria coinvolge positivamente molti lavoratori, tra questi gli edili che vivono una fase difficile”.
Soddisfazione è stata espressa anche dal segretario regionale Calà: “È un risultato frutto di un’azione sindacale importante ed unitaria, che nelle categorie dei pensionati persiste ormai da molto tempo, anche quando le sigle maggiori erano divise. Ma è anche frutto di un clima mutato”.