L’interazione simbiotica con l’ambiente è evidente nelle opere di Sandro Bracchitta, maestro incisore siciliano, tra i più conosciuti in questo ambito anche a livello internazionale. Parlano di pathos, eros, natura, con un impeto sempre composto, ma al contempo evidente, presente. Espressioni di un pensiero, e quindi di una creatività, sempre in evoluzione, che fa della dinamicità, del movimento, della stessa ricerca del nuovo, diverso, inesplorato, le sue peculiarità. Una mescolanza tra l’intimo e l’ambiente, il dentro e il fuori, il detto e l’immaginato che non può non notarsi nelle opere del maestro, che diventano espressioni chiare e nette del suo mondo.
A partire dalla scelta dei materiali che, amalgamati fra loro, lavorati, fusi, arrivano ad acquisire un nuovo essere. Come accade alla pietra vulcanica che testimonia il legame con la “Montagna”, il vulcano Etna, e con la sua natura di calma apparente, ma che cela in fondo un continuo e costante movimento.
Mille sfaccettature in continuo divenire che trovano nell’arte una sua forma propria, risultato e allo stesso tempo ispirazione dell’ambiente in cui si esprimono, che diventa quasi protettore della nuova specificità che nasce dalla contaminazione delle idee, forme, pensieri, con i materiali, gli strumenti di lavoro, il mondo tutt’intorno.
Le opere di Bracchitta narrano di questo continuo e costante fluttuare, un percorso in cui perdersi per ritrovarsi. Come accade con la mostra “#Impronte”, in cui l’artista sarà ospite e concluderà la rassegna «KYKLOPS. VEDERE L’INTERO», che si è sviluppata per tutto il 2016 nello spazio espositivo Fucina13 presso le Cantine Murgo di Santa Venerina.
Una collettiva che ha racchiuso nove mostre monografiche, nata da un’idea di Enzo Tomasello, realizzata da Vincenzo Cutuli e con il supporto della curatrice Daniela Vasta. La rassegna ha voluto raccontare l’arte contemporanea siciliana con autori che utilizzano diverse tecniche espressive, invitandoli a considerare «l’insieme» attraverso le loro specifiche esperienze, accomunate dal senso di appartenenza al territorio come contenitore di molteplici sedimentazioni e relazioni culturali.
Oltre ad esporre alcune opere pittoriche e incisorie, Bracchitta, appena ritornato da una prestigiosa esperienza al Guanlan International Residency Base Program, nella città di Shenzhen nella Repubblica Popolare Cinese, in cui per due mesi ha soggiornato nella residenza per artisti, la Guanlan Original Printmaking Base, realizzerà un’installazione site-specific che regalerà al visitatore un viaggio intimo, soggettivo, quasi onirico, attraverso un uso originale dei materiali naturali del territorio circostante, da qui il riferimento alla roccia e sabbia vulcanica, che saranno combinati con materiali artificiali e con alcune sculture-oggetto in acciaio ossidato, come le case, simbolo artistico del maestro.
La mostra si inaugurerà sabato 17 dicembre alle ore 19.30 nella Tenuta San Michele – Santa Venerina.