Domenica 18 dicembre, alle 17.30, andrà in scena al Piccolo Teatro della Città La vera Storia di Cappuccetto Rosso; per la regia di Gianni Salvo, con Davide Sbrogio, Carmen Panarello, Maria Rita Sgarlato e Alberto Orofino.
La storia di Cappuccetto Rosso la conoscete tutti, eppure nessuno vi ha mai raccontato cosa accadde dopo che il cacciatore li salvò.
Il bosco è un luogo comune delle favole, specie quelle dei Fratelli Grimm, un bosco che la fantasia dei bimbi attraversa con malcelata paura: vi può essere una strega, un orco, o un lupo cattivo…
Ma si può anche incontrare magari qualche personaggio delle favole come Hänsel che si è di nuovo persoe non ritrova la strada di casa, o qualcuno dei Tre porcellini che, si sa, vi abitano da tempo o, perchéno, Pippi Calzelunghe che è di passaggio in una tappa di uno dei suoi lunghi viaggi.
Rosa, ossia Cappuccetto Rosso, chiamata così per la mantella ed il cappuccio rosso che lei veste immancabilmente, lo attraversa senza timore nonostante sia stata avvertita di camminare lungo il sentiero e a passo svelto per via di un lupo, ovviamente cattivissimo, che mangia i bambini, e all’occasione anche gli adulti, specie se trattasi di una nonnina indifesa.
Rosa attraversa il bosco fatato e fa piacevoli incontri con i suddetti colleghi di altre favole. Incontrerà, è ovvio, anche il Lupo cattivo, di buon appetito, che vuole banchettare con la nonnina, nel senso però che sarà lei il piatto forte. Con un inganno arriverà prima di Rosa a casa della nonna e cosa succede? La favola si tinge di giallo. Rosa arriva ma la nonna è sparita.
La ragazza sospetta che il lupo l’abbia divorata e questo viene arrestato ma si dichiara innocente. La cosa finisce in tribunale e, come tutti i gialli, la vicenda finisce con un colpo di scena che si preferisce non svelare: altrimenti che colpo di scena sarebbe?