- Pubblicità -

Salvare 80mila persone in Senegal attraverso un ponte-diga. Un’opera costruita grazie a una grande raccolta fondi che in queste settimane si svolge anche online. È l’obbiettivo di un giovane architetto catanese, Raoul Vecchio, che ha fondato l’associazione “Balouo salo“. Il nome significa letteralmente “ponte per la vita“, perché attraverso la struttura sarà possibile arginare le maree che invadono la valle e contaminano l’acqua, impedendo ogni forma di agricoltura e allevamento. Nella zona, “proprio a causa della malnutrizione, la mortalità infantile è la più alta del Senegal e il 92 per cento della popolazione è povera“, spiega il professionista.

La diga sarà alta cinque metri e lunga 800 metri e farà da ponte tra villaggi altrimenti lontanissimi. Assieme alla raccolta fondi, “arrivata a finanziare l’80 per cento della cifra che ci siamo posti come obiettivo“, il lavoro di Balouo salo si concentra anche sulla formazione in Senegal. “Non ci sono aziende che si occuperanno della costruzione – precisa Vecchio – saremo noi, le comunità e le autorità locali“.

- Pubblicità -

L’aspetto caratteristico dell’iniziativa, infatti, è che a lavorare alla realizzazione e alla successiva manutenzione saranno le stesse popolazioni locali. “Per questo abbiamo fatto un’opera di sensibilizzazione nelle scuole e nei villaggi“. Il coinvolgimento dei cinque comuni che maggiormente saranno beneficiari avviene in maniera costante, con un fitto sistema di relazioni creato da Vecchio e dai componenti dell’associazione tra l’Italia e il Senegal.

Foto dell’associazione Balouo salo

Per il reperimento di fondi “abbiamo organizzato numerosi eventi – racconta il presidente – Uno degli ultimi, quello che ci ha dato più soddisfazioni si è svolto a settembre. Abbiamo realizzato un workshop internazionale di architettura che ha raccolto partecipanti da Giappone, Svezia, Inghilterra“. Sempre rivolto al mondo dell’architettura sarà la prossima iniziativa, un concorso internazionale dedicato a temi cari all’associazione. Il progetto partecipa anche all’iniziativa “Il mio dono” di Unicredit, tramite la quale fino al 16 gennaio sarà possibile votare per Balouo salo con un semplice click.

Una volta raggiunto l’obbiettivo economico, partirà la macchina organizzativa. “Spero di iniziare ad avviare il cantiere nella primavera del 2018“, afferma Raoul Vecchio. “Deve partire la formazione concreta nei 15 villaggi-fulcro, così che tutti sappiano cosa fare, e poi creeremo le squadre che si occuperanno dei diversi aspetti”.

Tra qualche mese, dunque, la speranza di una vita migliore di migliaia di persone potrà iniziare a diventare realtà. “Il lavoro non manca e non mancherà – riflette Vecchio – È una struttura organizzativa complessa, ma è l’aspetto più bello, perché vedrà coinvolta tutta la popolazione. Che è la cosa più importante del progetto“.

- Pubblicità -