“Il destino dei 20 mila precari siciliani non può finire sepolto sotto le macerie politiche del post-referendum. Sarebbe il caso che il Governo regionale convocasse urgentemente il sindacato”. Così Mimmo Milazzo, segretario della Cisl Sicilia, intervenendo sulla vicenda dei 20 mila precari della pubblica amministrazione in Sicilia.
“Né lo scenario politico nazionale né il teatrino della politica – sono parole di Milazzo – possono ipotecare il futuro di lavoratori ai quali le istituzioni devono, non più proroghe, ma stabilizzazione a tempo indeterminato del rapporto contrattuale”. E il governo regionale non può uscirsene con “facili dichiarazione contro la macelleria sociale”. Ha il dovere di indicare una soluzione concreta. Per questo a Crocetta chiediamo di incontrarci, “sul punto e anche sugli altri grandi temi aperti: dalla sanità alla Province alla formazione ai rifiuti”.
Sulla vicenda dei precari, dopo lo stop del processo avviato fra Roma e Palermo che prevedeva un emendamento alla legge di stabilità nazionale e una norma da varare all’Ars per arrivare entro due anni alla stabilizzazione, sono intervenute anche le federazioni del lavoro pubblico di Cgil, Cisl e Uil. Per Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, “Governo e Ars devono attivarsi per approvare subito una norma, concordata con Roma, che salvi il posto di lavoro”.
“Una norma sganciata dalla Finanziaria 2017 – precisano – che consenta le proroghe immediate dei contratti e definisca il processo di stabilizzazione, senza che il futuro di questi lavoratori che garantiscono servizi essenziali nella pubblica amministrazione, resti impigliato nel gioco dei partiti, del bilancio, dell’esercizio provvisorio”.
La nota unitaria è firmata dai segretari regionali di Fp Cgil, Claudio Di Marco e Enzo Abbinanti ; Cisl Fp, Gigi Caracausi e Paolo Montera. E Uil Fpl, Enzo Tango e Luca Crimi. E anche le tre federazioni, assieme, chiedono “un incontro urgente al presidente della Regione Rosario Crocetta e all’assessore alla Funzione pubblica, Luisa Lantieri”