Nella sede dell’Ordine degli architetti di Firenze, si è svolto il Congresso Nazionale dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, ente morale dalla riconosciuta autorevolezza scientifica e culturale in materia di bioarchitettura. L’Inbar, sigla storica nazionale, quest’anno ha tagliato il ragguardevole traguardo dei 25 anni.
Gli eletti del nuovo Direttivo nazionale dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura, sono Anna Carulli (Messina, presidente), Giovanni Sasso (Rimini, segretario), Nando Bertolini, (Reggio Emilia, Affari istituzionali), Federico Morchio (Genova, tesoriere), Nunzia Coppola (Napoli, Area Sud), Alessandra Valsecchi (Lecco, Area Nord), Stefano Tonelli (Lucca, Area Centro).
Durante i lavori è stato presentato dal presidente della Commissione Comunicazione Giulia Bertolucci e Serenella Mortani, il libro “BIOARCHITETTURA. Le tesi di Ugo Sasso dalle parole ereditate sulla via italiana del costruire sostenibile” a cura di Nando Bertolini, Giulia Bertolucci, Anna Carulli, Paolo Fatticcioni, Federico Morchio, Erminio, Redaelli, Serenella Mortani, Giovanni Sasso e Stefano Tonelli.
A seguire gli interventi degli ospiti, tra i quali l’on. Serena Pellegrino, Socio Honoris Causa INBAR dal 2013, che ha dichiarato: “INBAR è una ricchezza per la nostra comunità. Progettare, pensando al geo-sistema non più a due dimensioni: questo l’insegnamento di Ugo Sasso, il precursore della bioarchitettura. Quanto è stato progettato perseguendo questo insegnamento? Quanti ostacoli sono promossi ogni giorno dalle lobbies che vogliono far affermare i “cubetti” stile scatola di fiammiferi……Ma nonostante tutto, dopo 25 anni, non ci fermiamo. Con la nuova presidente Anna Carulli, che segue la strada tracciata da Ugo prima e da Giovanni Sasso poi, si prosegue nella diffusione per la consapevolezza che Bio architettura non è solo progetto edilizio ma un modus vivendi e operandi! A tutti l’augurio di seminare e raccogliere, nel ciclo della vita!”.
Mentre il filosofo Stefano Serafini della Società Internazionale di Biourbanistica ha parlato sulle relazioni tra diversi sistemi viventi nella modernità del vivere associato sia dal punto di vista degli individui che dei luoghi fisici.
In conclusione nella tavola rotonda sul tema “LA BIOARCHITETTURA PER L’ITALIA”, moderata dal giornalista e socio Gigi Cartagenova, si è dibattuto con Anna Carulli, Giovanni Sasso, Monica Fini, Federico Morchio, Francesco Parisi Cristiana Rossetti, sul ruolo di INBAR oggi e le azioni possibili per il domani.
L’Inbar, si è ribadito, non è solo sinonimo culturale di sostenibilità ambientale e di ecocompatibilità, ma più profondamente mira ad una bioarchitettura che concili e integri i comportamenti umani con la natura, al fine di assicurare una migliore qualità della vita attuale e futura. La sua particolare identità consente di muoversi agilmente nella complessità delle istanze ambientali.
La più diffusa consapevolezza maturata negli ultimi anni sulle tematiche proprie dell’Inbar presso un variegato pubblico non solo di addetti ai lavori, consente di sviluppare azioni e offrire qualificati supporti sia al mondo delle professioni che a quello delle istituzioni.
In quest’ottica l’Inbar, ormai anche statutariamente, è sempre più aperto ad interagire direttamente con cittadini e comunità’, favorendone la partecipazione attiva.