A Palermo è nato un laboratorio di design per aiutare le comunità, le amministrazioni pubbliche e le organizzazioni a fare innovazione in modo sostenibile. Si tratta di PUSH, fondato nel 2013 da giovani progettisti che hanno deciso di ritornare nella propria città, Palermo, dopo aver fatto esperienze di studio e lavoro all’estero.
Una decina tra progettisti, architetti, designer e esperti di business e nuovi media che attraverso il service design vogliono trovare soluzioni creative e tecnologiche per migliorare i contesti urbani e il rapporto che i cittadini hanno con la propria città.
È questo l’approccio che ha portato PUSH a sviluppare progetti come MUV, un’app che incoraggia gli spostamenti sostenibili all’interno della città trasformandoli in un gioco: un meccanismo tanto semplice quanto di successo, che ha già portato gli utenti che l’hanno sperimentata a diminuire le proprie emissioni della metà. Il tutto senza toccare le infrastrutture esistenti, ma spingendo semplicemente i cittadini a cambiare le proprie abitudini.
Riflettono molto sui problemi di Palermo, i progettisti di PUSH, e dopo aver affrontato quello del traffico – quasi un luogo comune per il capoluogo siciliano – hanno deciso di occuparsi del suo patrimonio artistico, non sempre di facile fruizione. Anche in questo caso la soluzione è stata un’app, Open Tour, con cui poter pianificare un giro per la città in base alle proprie preferenze. L’app è basata su dati aperti (open data, appunto) ed è in open source: chiunque può creare il database della propria città arricchendola con un utile strumento, che include nei propri tour solo i siti turistici effettivamente aperti e disponibili, fornendo anche utili informazioni storico-artistiche.
Non solo di app però si occupa il team palermitano: Borgo Vecchio Factory, un progetto firmato da PUSH in collaborazione con la ONLUS Per Esempio, si basa su una campagna di crowdfunding. L’idea era quella di raccogliere donazioni per permettere ai bambini di Borgo Vecchio, storico quartiere in difficoltà del centro palermitano, di frequentare un corso di pittura con lo streetartist comasco Ema Jons.
Un’esperienza di grande successo che ha permesso al team di raccogliere oltre il doppio dell’obiettivo prefissato (in totale quasi 9000 euro): una somma con cui, oltre a Ema Jons, Borgo Vecchio è stato in grado di ospitare decine di artisti, che insieme ai bambini hanno colorato il quartiere cambiandone l’aspetto e rendendolo attrattivo anche per quei palermitani che da tempo non osavano attraversarne le strade. Un approccio semplice quello di PUSH, basato sulla creatività, sulla determinazione e soprattutto sul coraggio di dar vita a idee innovative, pensate per il territorio in cui sono nate ma replicabili ovunque