Catania avrà un Regolamento del Decoro Urbano. Il documento è stato stilato dalle cinquanta associazioni che compongono la Fabbrica del Decoro il 20 giugno e approvato dalla Giunta il 4 ottobre. Spetta adesso al Consiglio comunale approvarlo.
All’incontro con la stampa erano presenti il sindaco Enzo Bianco, il presidente della Fabbrica Renato Camarda, l’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo e Carlo Colloca, sociologo dell’Università di Catania che ha già seguito il Rammendo Urbano di San Berillo con il gruppo di Renzo Piano.
Catania è una delle prime grandi città d’Italia in cui è nata una Fabbrica del Decoro che mette insieme associazioni di ogni tendenza, promotrici di questo Regolamento che consentirà di difendere Catania, città bellissima spesso deturpata da comportamenti inaccettabili e purtroppo non sempre sanzionati: pubblicità invasive che deturpano monumenti e palazzi di pregio, parabole, rifiuti.
“Il Regolamento – ha dichiarato Di Salvo – prevede divieti e sanzioni per difendere in particolar modo il centro storico, sfregiato spesso da affissioni pubblicitarie e segnaletiche commerciali non autorizzate, o da graffiti su monumenti o su palazzi settecenteschi. Ci sarà inoltre uno stretto dialogo con l’Università soprattutto per dare sostenibilità ai nodi su cui si poggia il progetto: i laboratori di quartiere come quello svoltosi a San Berillo, dove con i professori Colloca e Gravagno e con Renato Camarda e le associazioni del rione, abbiamo lavorato sui modelli possibili per rilanciare il quartiere”
Proprio sull’importanza dei laboratori ha posto l’accento Camarda, affermando: “In questo progetto, nato dal basso, dalla condivisione, da una concezione partecipata dell’Urbanistica, c’è tanta sperimentazione. E questo richiede un impegno profondo non soltanto da parte dell’amministrazione o delle associazioni ma di tutti i cittadini. I laboratori, dunque, servono a comporre civilmente le opposte esigenze, visto che, tanto per fare un esempio, la sanzione va a colpire sia il graffitaro sia l’esercente”.
Per Colloca infine – il quale ha anche sottolineato la necessità di “Lavorare nelle scuole per sviluppare una cultura del decoro, da non confondere con la decorazione urbana, e per radicare il capitale socio-territoriale attraverso i laboratori di quartiere” -, fondamentale in questo progetto è “il valore dell’ascolto e del dialogo tra associazioni e tra associazioni e amministrazione”.
Rispondendo alle domande dei giornalisti il sindaco Bianco ha ricordato che, per i laboratori, l’amministrazione mette a disposizione le “Case dei Catanesi” – due sono già aperte a Monte Po e nel Cinema Concordia per la Circoscrizione Centro – e ha parlato delle misure che intende adottare per dare la certezza delle sanzioni per chi non rispetta le regole.
“Per controlli e sanzioni – ha detto – tutti sanno che non abbiamo molti Vigili urbani a disposizione. Agiremo dunque innanzitutto concentrando il nostro sforzo: ci occuperemo per esempio per due o tre settimane di affissioni abusive, utilizzando anche, per le segnalazioni, i volontari delle associazioni di Carabinieri e Polizia”.