Ad inaugurare la nuova Stagione Ragazzi del Piccolo Teatro della Città ( Via F. Ciccaglione, 29) sarà una delle fiabe più famose della storia da L. Carroll e la drammaturgia di D. Carboni, “Alice nel paese delle Meraviglie” che andrà in scena domenica 20 novembre alle 17.30, con la regia di Gianni Salvo. Interpretato da Evelyn Famà, Alberto Orofino, Giovanni Santangelo, Maria Rita Sgarlato.
Nei versi posti come introduzione a “Le avventure di Alice nel paese della meraviglie” Lewis Carrol rievoca un pomeriggio dorato in cui lui e il suo amico il reverendo Duckworth portano le tre figlie del decano del college a fare una gita in barca sul Tamigi. Le sorelline Lory, Alice ed Edith avevano rispettivamente 12, 10 e 7 anni. Nel diario di Carroll è descritta ampiamente quella giornata piena di sole quando arrivarono al paesino di Godstow dove si fermarono a prendere il tè.
«Qui da tutte e tre di noi» raccontò Alice dopo molti anni in un intervista «venne la vecchia petizione al reverendo Dodgson di “raccontarci una storia” e cosi cominciò quella favola dall’eterno incanto. Il giorno dopo cominciai a perseguitare il reverendo Dodgson perché mi scrivesse la storia e lui finì per iniziare la stesura» «Durante la stesura» racconta Carroll «aggiunsi molte idee nuove che parvero sbocciare da sole dal filone originario».
La prima edizione di Alice nel paese delle meraviglie apparve nel 1865. E fu seguita nel 1870 da Attraverso lo specchio e quello che Alice trovò. I due libri ottennero un successo enorme ed ebbero numerosissime traduzioni in tutto il mondo. Vasta popolarità il capolavoro di Carroll la ebbe dalle trasposizioni cinematografiche, fra le quali la notissima versione in cartoni animati della Disney (1951).
Nella traduzione italiana dell’Alice si sono cimentati numerosi autori. I giochi di parole, le figure retoriche, i proverbi citati e i continui riferimenti alla cultura inglese sono stati “adattati” nei modi più diversi e fantasiosi. Nella versione teatrale, oltre ai problemi linguistici di cui sopra, è stato necessario, non disponendo di “effetti speciali” come il cinema, risolvere anche problemi tecnici quali per esempio le varie “dimensioni” che Alice assume.
Si tratta di una commedia musicale, ricca di canzoni che sottolineano i momenti salienti e di gags che possono far presa sugli spettatori più piccoli, restando sempre nel clima e nello spirito di Lewis Carroll.
Per non rendere eccessiva la durata della commedia è stata operata una scelta degli episodi, intercalandone anche qualcuno preso da Alice allo specchio, tutti però ben concatenati tra loro. La scena si apre proprio in un “pomeriggio dorato” con Alice Liddell, il reverendo Dodgson (Lewis Carroll), il papà della fanciulla e la sua istitutrice Miss Prickett. Una volta rimasta sola Alice si addormenterà partendo per il suo fantasmagorico viaggio per il Paese delle meraviglie.