“Era un atto dovuto: siamo qui per dedicare questo luogo finalmente gradevole e fruibile a Serafino Famà”.
Lo ha detto il sindaco di Catania Enzo Bianco consegnando alla città il riqualificato Largo intitolato al penalista proprio in quel luogo ucciso dalla mafia il 9 novembre del 1995. Un mese dopo Bianco, da sindaco, aveva fatto porre sul piazzale una targa rimossa da ignoti nel 2009 e ricollocata nel 2011. L’anno dopo la città aveva dedicato quello spazio alla memoria di Famà.
Il sindaco ha rievocato la vicenda umana e professionale del penalista parlando con la vedova, Vittoria Tudisco, e con il figlio Fabrizio – l’altra figlia, Flavia, non era a Catania.
“Quando venne ucciso – ha ricordato Bianco – non ebbi il mimimo dubbio a dichiarare immediatamente che si trattava di un omicidio di mafia. Sottolineai che era stato colpito un uomo sempre pronto a difendere il proprio ruolo di avvocato e lo Stato di Diritto. Serafino Famà, infatti, ha pagato con la vita questa consapevolezza. Per questo, dopo la sua uccisione, volli che il Comune si costituisse parte civile nel processo per il delitto. L’anno scorso, vedendo come era ridotto questo posto, avevo assunto l’impegno di darvi una sistemazione dignitosa proprio perché è dedicato a una persona alla quale Catania deve molto. Ho avuto, come sempre, difficoltà, ma con la collaborazione dei dirigenti comunali, dei dipendenti del Servizio Manutenzioni e della Multiservizi e di tanti che hanno voluto dare una mano, stasera, il giorno prima del ventunesimo anniversario della sua uccisione, siamo qui a ricordare l’avvocato Famà”.
All’incontro erano presenti tra gli altri la presidente del Consiglio comunale Francesca Raciti, l’assessore alla Legalità, Rosario D’Agata, e numerosi esponenti della società civile tra cui Maria Teresa Ciancio, presidente della Fondazione Giuseppe Fava con la vicepresidente Francesca Andreozzi, il presidente della Fabbrica del decoro, Renato Camarda, e Dario Montana di Libera. Presenti inoltre i consiglieri comunali Elisabetta Vanin, Francesco Petrina, Alessandro Porto e Carmelo Sofia, il capo di gabinetto Beppe Spampinato, Giovanni Giacalone presidente della Multiservizi, il consulente per i rapporti istituzionali Francesco Marano, Salvo Rapisarda ed Emanuele Giacalone, presidenti rispettivamente detta terza e della quarta municipalità, alcuni consiglieri di quartiere e numerosi dirigenti e funzionari comunali tra i quali Lara Riguccio, che dirige il servizio Verde pubblico e ha progettato il piccolo giardino con poche esigenze d’acqua e manutenzione realizzato per il piazzale Famà.
Sono stati messi a dimora in piena terra e in grandi vasi, piante di ulivo, palma nana e rosmarino. La ghiaia stabilizzata in due colori ha fatto il resto, insieme a un arredo di rocce in pietra lavica donate dalla Ferrovia circumetnea e da panchine in mattoni donate dall’Ance di Catania.