I sindacati catanesi scrivono al ministro Alfano per segnalare le difficili relazioni con il prefetto: “Incontri disertati, personale civile in agitazione. Pronti anche alle soluzioni giudiziarie”.
Da mesi le organizzazioni sindacali di Catania registrano una “sistematica difficoltà di corrette relazioni” con la prefetta che – affermano – “respinge, nonostante le reiterate richieste, ogni forma di serio e costruttivo confronto rispetto a tutte le tematiche d’interesse del personale dell’Amministrazione Civile dell’Interno”.
Lo scrivono in una nota spedita nei giorni scorsi al Ministro dell’Interno Angelino Alfano e ai vertici del Dipartimento per le Politiche del personale dell’Amministrazione civile e per le Risorse strumentali e finanziarie di Roma, i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Unsa-Interno, Federazione Intesa Fp, e cioè i segretari Agliozzo, Coco, Algozzino, Cavallaro e Crisci, nonché la RSU.
La difficoltà di relazioni riguarda tutti gli atti d’interesse del personale: dai provvedimenti di riorganizzazione che paradossalmente hanno causato un difficile caos organizzativo e la deresponsabilizzazione nelle funzioni dirigenziali, alla difformità nell’impiego del personale e alle attribuzioni di funzioni non proprie rispetto al vigente ordinamento professionale; dall’unilateralità del sistema di gestione del salario accessorio nelle sue diverse articolazioni, all’irregolare gestione del sistema di valutazione in assenza d’informazione su tutti gli atti aventi rilevanza quali corsi di formazione, assegnazione d’incarichi, ed altro.
Per Cgil, Cisl, Uil, Unsa-Interno, Federazione Intesa Fp e le Rsu, “tutto ciò ha determinato un diffuso disagio tra il personale della Prefettura di Catania che ha portato alla proclamazione dello stato di agitazione nell’assemblea generale del 24 ottobre scorso, e alla richiesta d‘incontro al prefetto finalizzata a ricercare un chiarimento sullo stato delle relazioni sindacali e sul rispetto delle previsioni normative di settore”.
Nonostante l’irregolarità della convocazione i sindacati si sono presentati all’incontro, ma non la prefetta che “non si è presentata né ha fatto comunicare impedimenti di qualsivoglia natura”.
Per questo i sindacati chiedono “un immediato e deciso intervento volto a ripristinare condizioni di corrette relazioni e l’immediato avvio delle previste procedure di raffreddamento dei conflitti”.
“Pianificheremo – si legge ancora nella nota – ulteriori assemblee e un sit-in di protesta del personale all’esterno dei locali della Prefettura di Catania, riservandoci tuttavia, in carenza di tempestivo riscontro, di valutare, la sede giudiziaria per la censura del comportamento della prefetta di Catania in materia di relazioni sindacali e la richiesta di annullamento degli atti adottati in violazione dei vigenti contratti di lavoro”.