Al teatro Biondo di Palermo, diretto da Roberto Alajmo, è andata in scena “Odissea, andata e ritorno” di Emma Dante che cura anche la regia.
Emma Dante rivisita, a modo suo, il mito di Ulisse. Il racconto per lei è solo un riferimento strumentale: il pathos omerico esce di scena per fare posto all’ironia che si musical e talvolta cabaret.
Il palazzo di Ulisse, ad Itaca, è invaso da un nugolo di proci-bulli; le ancelle vogliono solo divertirsi; Zeus è un palestrato: anche gli dei dimostrano di avere comportamenti e difetti non dissimili dagli uomini.
Penelope (Francesca Laviosa) resterà avvolta dalla sua tela. Odisseo (Bruno Di Chiara), torna a casa solo perché ormai è stanco di Calipso. L’equazione è chiara: la società non cambia nel tempo.
Il cast, numerosissimo, è formato dai giovani allievi della Scuola dei mestieri dello spettacolo diretta dalla stessa Dante. Sulla scena si alternano con grande duttilità, sono interpreti e cantanti, ma diventano anche coreografia e scenografia: i mestieri dello spettacolo vi sono tutti!
Emma Dante, infatti, mette in risalto la potenzialità espressiva del corpo umano. La sua è una regia che valorizza le capacità dei giovani protagonisti che non lasciano mai il palcoscenico e comunicano un dinamismo coinvolgente.
Le canzoni sono di Serena Ganci e Bruno Di Chiara.
Spettacolo sottolineato da numerosi applausi, per le parentesi comiche e per il suo ritmo.
Odissea, andata e ritorno, che aveva debuttato al Festival dei due mondi di Spoleto, dopo Palermo ha iniziato una tournee che lo ha portato a Napoli e poi all’Argentina di Roma ed al Manzoni di Pistoia.