In 18 città italiane volontari di Greenpeace hanno animato dei flash mob per sensibilizzare i cittadini sul consumo di prodotti ittici pescati con metodi sostenibili. Alcuni volontari di Greenpeace Gruppo locale di Catania hanno allestito la simulazione di una bancarella in cui si vendevano lische anziché pesci, per sollevare l’attenzione sul declino delle risorse ittiche e invitare all’acquisto responsabile.
Il Mediterraneo versa infatti in uno stato drammatico, con oltre il 90 per cento delle specie ittiche commerciali pescate eccessivamente. Per invertire la rotta è necessario dare maggior valore a una risorsa preziosa come il pesce, ridurne il consumo ed essere più attenti e responsabili quando si va a fare la spesa.
Secondo un sondaggio sul consumo di prodotti ittici commissionato da Greenpeace, in Italia ben il 77 per cento degli intervistati ha dichiarato di essere disposto a pagare di più il pesce pur di avere garanzie sulla sua sostenibilità e il 91 per cento è pronto a modificare le proprie abitudini alimentari per ridurre lo sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche e tutelare il mare.
«Se adeguatamente informati e sensibilizzati sull’importanza di acquistare pesce in modo responsabile, i consumatori possono spostare il mercato verso forme più sostenibili di consumo», dichiara Serena Maso, di Campagna Mare di Greenpeace Italia.
«È ora che i rivenditori, dalla grande distribuzione alle piccole pescherie di quartiere, soddisfino le richieste dei consumatori e promuovano, come fanno per tanti altri prodotti alimentari e non, le filiere sostenibili anche per il pesce, valorizzando la pesca artigianale e sensibilizzando i consumatori»
Per dare ai consumatori un utile strumento per una scelta responsabile, Greenpeace ha lanciato il sito http://fishfinder.greenpeace.it/ su cui è possibile trovare consigli e suggerimenti sui metodi di pesca sostenibile, sulla stagionalità delle specie, sulle informazioni che devono essere riportate per legge sulle etichette dei punti vendita. È possibile inoltre recensire rivenditori, pescherie, supermercati proprio secondo il criterio della trasparenza e della completezza delle informazioni in etichetta.